Elisa recensisce “Susanna e gli orchi”
Ho sempre trovato le storie vere affascinanti e realistiche, sia perché contengono ancheelementi di fantasia che aiutano il protagonista, sia perché forniscono informazioni suimportanti periodi storici.Sono racconti suggestivi che, la maggior parte delle volte, finiscono per farmi inumidire gliocchi, una
Annalisa recensisce “Susanna e gli orchi”
Gentili autori,ho letto il vostro libro "Susanna e gli orchi" ed ecco qui le mie impressioni.Secondo me il libro è scritto molto bene, la storia avvincente.Mi piace il fatto che ci siano delle similitudini come ad esempio: "Il cuore batte
Marina Sembiante recensisce “Susanna e gli orchi”
Una bambina può diventare il perno attorno a cui ricostruire i rapporti umani. Mamma cosa ci hanno fatto? SCHNELL SCHNELL Questo è “SUSANNA E GLI ORCHI” di Mariella Ottino e Silvio Conte, piemontesi, insegnanti di scuola media e autori di numerosi romanzi per
Gabriele Dadati recensisce “Susanna e gli orchi”
All’inizio di «Susanna e gli orchi» (Albe Edizioni, 2018) c’è un rastrellamento: siamo nel 1942 e la bambina del titolo finisce deportata con i genitori nello stesso campo a cui è destinata anche Ingrid – tedesca, ma rea di aver
Susanna e gli orchi
di M. Ottino, S. Conte, D. Rodriguez Vincitore del Premio Selezione Bancarellino 2019 Durante la seconda guerra mondiale, i genitori di Susanna vengono deportati in un campo di concentramento nazista, ma riescono a tenere con sé la figlia, nascondendola in un buco